Il rapporto Clusit sul coronavirus: record di cyberattacchi. I danni globali valgono due volte il Pil italiano.
ROMA – E’ stato pubblicato il rapporto Clusit sui cyberattacchi ai tempi del coronavirus. Come riportato dall’Ansa, nel 2020 ci sono stati a livello mondiale oltre 1.800 attacchi a livello informatico, il 12% rispetto all’anno precedente. Danni globali che riguardano due volte il Pil italiano.
Nel mirino dei pirati informatici anche il vaccino. Secondo l’associazione, in media sono stati fatti 156 attacchi gravi al mese. Il record negativo riguarda dicembre con ben 200 tentativi di hackeraggio in tutto il mondo. Dati che confermano la necessità di rafforzare le misure per garantire la sicurezza di tutti i dati.
Clusit: “Impatto elevato sulla nostra società”
Il rapporto è stato commentato anche da Gabriele Faggioli, presidente di Clusit: “I dati ci mostrano ancora una volta l’accelerazione continua del cybercrimine ha un impatto sempre più elevato sulla nostra società”.
“La crescita straordinaria delle minacce cyber, in particolare nell’ultimo quadriennio – ha aggiunto Andrea Zapparoli – ha colto alla sprovvista tutti gli stakeholders della nostra civiltà digitale e rappresenta ormai a livello globale una tassa sull’uso dell’Ict che arriva a duplicare il valore del Pil italiano stimato nel 2020, considerando le perdite economiche dirette e quelle indirette dovute al furto di proprietà intellettuale”.
Rafforzare le misure
Da parte di Clusit l’invito di rafforzare le misure per consentire di evitare questi attacchi hacker. E’ alto il rischio di una crescita di questi attacchi informatici per quanto riguarda i vaccini anti-Covid.
Per questo c’è assolutamente bisogno di aumentare la previsione. I dati del 2020 non sono per nulla positivi. Serve un cambio di passo anche in questo senso per riuscire a rintracciare i pirati informativi e riuscire ad intervenire ed evitare altri attacchi. E il rapporto di Clusit presto potrebbe finire anche sul tavolo del premier Mario Draghi.